Una fermata più lunga del previsto, alla stazione di Otricoli o di Civita Castellana, non so più, sul treno regionale che mi riportava all’aeroporto di Fiumicino dopo un infruttuoso viaggio in Tuscia alla ricerca di immagini nuove. La bruma di un gennaio particolarmente freddo, le sgraffiature sul vetro del finestrino, la vibrazione sonora dei cavi elettrici, una fattoria disabitata laggiù.
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